Il Messaggero Veneto di oggi parla dell’incontro “Gli inceneritori del pordenonese contaminano il territorio?” che si terrà sabato prossimo, 10 novembre 2018.
Analisi e dubbi: focus sugli impianti del Pordenonese
Gli ambientalisti: l’Azienda sanitaria diserta l’incontro.
Gli inceneritori del Pordenonese contaminano il territorio? Qual è la situazione nelle zone di Fanna-Maniago e Spilimbergo? A rispondere saranno gli esperti durante una tavola rotonda promossa da associazioni ambientaliste assieme al periodico La Città sabato alle 9.30 al centro culturale Aldo Moro di Cordenons.
L’iniziativa parte da un’inchiesta pubblicata a giugno firmata dal giornalista Giorgio Simonetti, che farà da moderatore. «Sono partito dagli interrogativi a cui cercavo di dare luce nella mia inchiesta – specifica Simonetti – e ho pensato sarebbe stato utile riunire attorno allo stesso tavolo le principali fonti, anche perché si confrontino. Vicino a Pordenone, per portare anche qui conoscenza e consapevolezza su una questione che, come i fumi, non ha confini».
A Fanna e Maniago ci sono «risultati discordanti tra i campionamenti dei terreni fatti dall’Arpa e 7 anni di analisi realizzate da privati e Azienda sanitaria a polli che sono risultati fuorilegge per parametri di diossina, furani e policlorobifenili». A parlarne saranno il biologo Federico Grim, che ha realizzato per il M5s uno studio durato 18 mesi su 18 polli cresciuti tra Maniago, Fanna e Campagna.
Il direttore scientifico Franco Sturzi mostrerà i risultati del campionamento dei suoli effettuato dall’Agenzia regionale di protezione ambientale.
Non ci sarà, invece, il direttore del dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria Lucio Bomben: «Ha negato la sua presenza per tutte le date offerte e non ne ha proposta una. La sua presenza sarebbe stata fondamentale perché l’Azienda sanitaria ha competenza su tutte le analisi che riguardano la materia vivente destinata al consumo umano».
Roberto Fornasier, già titolare della cattedra di chimica organica all’Università di Padova, parlerà della problematica maniaghese alla luce del caso da lui studiato, legato al cementificio Rossi di Pederobba.
Ad introdurre l’argomento Spilimbergo sarà invece Mauro Tretiach, docente di biomonitoraggio ambientale dell’Università di Trieste. Si soffermerà sull’inquinamento da mercurio, il cui principale indiziato in base alle analisi da lui effettuate risulta l’inceneritore di rifiuti ospedalieri, speciali e pericolosi.
A chiudere sarà Pierluigi Barbieri, docente di valutazione del rischio chimico dell’Università di Trieste. Parlerà di come integrare informazione analitica per comprendere processi ambientali, supportare decisioni e comunicare.
Messaggero Veneto, 7 novembre 2017
